Alimentazione sostenibile: 12 consigli da seguire

 

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Il concetto di alimentazione sostenibile è diventato sempre più impellente e necessario negli ultimi anni quando in molti hanno preso coscienza dell’importanza che questo segmento può rivestire per il presente e il futuro dell’umanità aumentando la qualità di quello che finisce nel piatto, ma al tempo stesso avendo maggiore rispetto per la natura e l’ambiente.

 

 

Negli anni '80 nacquero movimenti globali per combattere "la globalizzazione" della produzione alimentare, cibi prodotti in serie che in fin dei conti non miglioravano la qualità della vita ed allo stesso tempo non portavano miglioramenti in campo nutrizionale. Purtroppo tali correnti non sono riuscite del tutto a modificare il sistema, tanto che oggi assistiamo ad un vertiginoso e sovrumano aumento dell'intensificazione dell'industrializzazione dei metodi di coltura e allevamento.

 

 

Definizione di alimentazione sostenibile, il significato intrinseco

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La base dell’alimentazione sostenibile è quindi studiare e mettere in pratica una strategia per un consumo di cibo considerato sano per la nutrizione, senza uno sfruttamento indiscriminato del suolo e delle risorse idriche impiegate, ottenuto anche con basse emissioni di anidride carbonica che inquina l’atmosfera, attento alla preservazione della biodiversità e degli ecosistemi, ma al tempo stesso equo e accessibile per tutti anche a livello di costi.

Quindi l’alimentazione sostenibile ha pieno rispetto della biodiversità e dell’ecosistema, è anche eticamente corretta, economicamente praticabile per tutti e in tutti i Paesi perché conveniente e sana sotto il punto di vista nutrizionale.

 

12 regole e consigli per un’alimentazione sostenibile

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Quali sono quindi le regole basilari per seguire un’alimentazione sostenibile?

  1. Mangiare prodotti di stagione: significa essenzialmente consumare frutta, verdura e ortaggi che arrivano se possibile dalla stessa regione e non da Paesi lontani, con il rischio di un deterioramento della qualità e sicuramente di pesanti emissioni di Co2 per il trasporto della merce. Lo stesso discorso vale per la produzione in serra che può dare frutta e verdura anche fuori stagione, ma necessita di una spropositata quantità di energia per mantenere le condizioni di temperatura e illuminazione necessarie alla crescita delle piante.

  2. Acquistare sempre prodotti locali: per lo stesso discorso fatto sopra, i prodotti locali danno la garanzia di emissioni zero, aiutando anche a sostenere l’economia locale. In più, meno chilometri fanno i prodotti e più sono freschi e sani.

  3. Scegliere cibi freschi: i piatti già cotti o precotti sono certamente più comodi, ma hanno anche impatti molto alti sull’ambiente per il loro confezionamento. Ecco quindi che tornare a cucinare in casa scegliendo alimenti sani e semplici dà maggiore soddisfazione e in più evita di essere sommersi di conservanti.

  4. Diminuire il consumo di carne: per produrre 1 Kg di carne di manzo in un allevamento industriale intensivo sono necessari ben 15.000 litri d'acqua, 15 Kg di granaglie e cereali e sono emessi oltre 70 Kg di CO2eq. Per tale motivo la produzione di carne è un grande spreco di risorse che invece potrebbero essere dirottate nella coltivazione di prodotti ecosostenibili. Inoltre i dietologi consigliano di mangiare non più di 20, 30 kg di carne all'anno pro capite per motivi salutistici, valori che noi europei superiamo di tantissimo. Una ricerca ha appurato che il consumo medio di carne degli europei si aggira su 90 kg pro capite.

  5. Selezionare anche altre specie di pesci da mangiare: sulle tavole italiane e mondiali arriva solo il 10% del pesce commestibile, il restante 90% è praticamente ignorato. Conseguenza di ciò è una pesca forsennata di solo alcune specie con il conseguente rischio di estinzione. In tal senso pesci come il pesce spada, il salmone, il tonno, lo stesso merluzzo rischiano di sparire definitivamente.

  6. Ridurre gli sprechi: il 33% del cibo prodotto in tutto il mondo finisce direttamente nelle discariche anche se perfettamente edibile. Si va incontro pertanto ad uno spreco di risorse enorme che invece potrebbero essere utilizzate per sfamare quel miliardo di persone che invece muore letteralmente di fame.

  7. Acquistare solo prodotti con imballaggi leggeri: alcune statistiche dicono che il 40% di rifiuti che inquinano l'ambiente è dovuto agli imballaggi dei vari prodotti che compriamo. Come consumatori eticamente corretti il nostro compito è dunque quello di selezionare solo prodotti venduti solo con l'imballaggio necessario per il trasporto fino a casa. La produzione di scatole e imballaggi è uno spreco molto grande di risorse che invece potrebbero essere utilizzate in maniera più intelligente.

  8. Bere solo acqua del rubinetto: gli italiano non si convincono ancora che l'acqua del rubinetto di casa è sana e sicura quanto quella delle bottiglie che compriamo al supermercato. L'acqua del supermercato oltre a inquinare indirettamente per il discorso del trasporto, imbottigliamento e delle stesse confezioni e imballaggi e tremendamente costosa rispetto a quello che paghiamo per l'acqua del rubinetto di casa.

  9. Utilizzare con coscienza il fornello: essendo il gas poco costoso non pensiamo a utilizzarlo e dosarlo in maniera corretta. Spesso lasciamo il fuoco anche accesso per minuti prima di andare a metterci sopra una pentola. La produzione di gas è altamente inquinante per l'ambiente, non tanto per i residui dopo che è bruciato, ma soprattutto per estrarlo, raffinarlo e distribuirlo in tutte le case.

  10. Utilizzare solo pentole in acciao INOX: non tutti sanno che solo l'acciaio INOX è sicuro in quanto è un materiale inerte. Differente è invece il discorso per molte pentole antiaderenti (quelle che contengono PFOA) che sono tossiche soprattutto con fuoco sparato a mille, per pentole in rame e alluminio che durante la cottura rilasciano nel cibo sostante cancerogene. Fondamentale per risparmiare energia durante la cottura utilizzare pentole a pressione.

  11. Acquistare prodotti biologici: l’agricoltura e gli allevamenti biologici forniscono alimenti sani e certificati, ma assicurano anche un basso  consumo di energia e quindi un impatto sul’ambiente quasi pari a zero. E per legge  emissioni gli alimenti biologici non possono essere prodotti con pesticidi e sostanze chimiche, così come agli animali non possono essere somministrati antibiotici e ormoni per gonfiarli. Quindi bisogna evitare di comprare carne proveniente da allevamenti intensivi che per raggiungere i loro obiettivo emettono grandi quantità di Co2 (molte informazioni sul mondo BIo le puoi trovare ad esempio su bionotizie.it).

  12. Mangiare più spesso cibi semplici e genuini e poco elaborati: sappiamo tutti che mangiare spesso dal Mc Donalds fa male, ebbene in questo senso rinunciare il pomeriggio ad uno snack per un frutto o un vegetale crudo non può che far bene alla nostra salute.

 

 

Consigli per un’alimentazione sostenibile

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Come abbiamo visto esistono dei comportamenti che possono concorrere ad alimentare e promuovere l’alimentazione sostenibile per un mondo migliore e più eco-sostenibile. All'inizio potrebbe essere complicato seguire questi 12 consigli, ma con il passare dei giorni ci si abitua in fretta. Alla fine sono piccoli gesti che non ci cambiano la vita in maniera epocale, ma se tutti seguissimo queste semplici regole potremmo vivere in un mondo più giusto e a portata d'uomo. Evitare ad esempio gli imballaggi, acquistando direttamente in quei negozi e spacci che vendono a peso e non a confezione, ridurre gli sprechi di gas ai fornelli (atteggiamento che fa anche risparmiare sulla bolletta) e cercare di sprecare meno possibile proteggendo quindi  i territori dallo sfruttamento eccessivo delle risorse... è tutto qui...facciamolo per noi e per i nostri figli!