Cucina vegana
Agli occhi di molti, la cucina vegana può sembrare scarna e poco gustosa al contrario delle ricette tradizionali dove si utilizzano molti più ingredienti. Si pensa che i piatti da cucinare siano pochi; in realtà questo tipo di alimentazione è gratificante, facile da preparare e sostanziosa al pari di quella che contempla carne e pesce.
La cucina vegana: Come sostituire il formaggio, la carne e le uova
Come la vegetariana, anche la cucina vegana non ammette prodotti animali; in più la filosofia vegan non utilizza derivati come uova e latticini. Molti sono i piatti che si possono preparare con gli ingredienti a disposizione; molte ricette sono rivisitazioni di quelle classiche, altre sono piatti nuovi.
Non è facile, per chi diventa vegano cambiare le proprie abitudini e ampliare i propri orizzonti culinari. Il segreto è quello di riuscire a farsi una cultura sui nuovi ingredienti e a utilizzare in chiave diversa quelli tradizionali ammessi dal nuovo regime alimentare. Per esempio, la carne può essere sostituita dal seitan, mentre il formaggio dal tofu.
In commercio ci sono tipi di formaggio vegano che si usano per preparare e condire pizze, piadine, crepes e altro. Il burro e la panna trovano come sostituto la margarina, l’olio, la panna di soia e il latte di riso, mandorle, cocco.
Indispensabile per preparare i dolci è l’uovo che può essere compensato dalla banana schiacciata, mela tritata, fecola di patate e amido di mais. Per far lievitare la massa, possono essere utili sia il bicarbonato che l’aceto di mele. In questa maniera potremo preparare gustosi dolci vegani che niente hanno da invidiare a quelli tradizionali.
I vegani possono mangiare frutta secca come le mandorle che hanno proprietà alcalinizzanti e sono ricche di sali minerali, potassio e amminoacidi. I cereali non devono mai mancare e per quanto riguarda le bevande, il tè la fa da padrone nella cucina vegana. Le farine ammesse sono quelle di soia, avena, mais, grano duro, kamut, farro e orzo. Molto importante è l’uso dei germogli ricchi di vitamine e minerali che vanno messi nelle insalate. Le verdure vanno preferite crude e di stagione.
Metodi di cottura ammessi dalla cucina vegana
Per sfruttare al meglio le proprietà di ogni alimento, i vegani accettano solo alcuni tipi di cottura dei cibi.
Per esempio, la verdura deve essere preparata senza uso di olio e con poca acqua. Il metodo è chiamato Nischimè e consiste nel posizionare le verdure più morbide sul fondo del tegame; un altro modo per cucinare le verdura è la bollitura in acqua calda e fredda.
La tempura è quella che consiste nell’immergere gli alimenti in una pastella fatta con acqua e farina che poi va fritta in olio. Solitamente la tempura è gustosa e adatta per seitan, tofu, alghe e fiori commestibili. Anche la cottura a vapore è molto usata ed è indicata per carote, daikon, cipolle, cardi, cavoli, zucca e altro.
Il vegano cucina anche al forno soprattutto porri, funghi, cipollotti e barbabietole. Altri tipi di cottura sono quelli alla griglia e a pressione, in una pentola adatta. Se c’è la disponibilità, il vegano ammette la cottura su legna, carbone e antracite. Le pentole migliori sono quelle in ghisa, terracotta e acciaio inox.
Il vegano evita i contenitori in plastica e preferisce quelli in vetro. Usa se è possibile posate in legno. Questo perché chi segue la filosofia vegana, cerca di estendere questo modo di vedere anche nelle abitudini quotidiane e cerca con la propria vita di promuovere il rispetto per l’ecosistema e per ogni essere vivente.
Concludendo, per coloro i quali sono interessati ad approfondire l'argomento esistono dei corsi di cucina vegana online che offrono gli strumenti e le informazioni necessarie per iniziare ad avere successo con la nutrizione e la filosofia vegana.