Come scegliere un vino su uno shop online

 

Sono sempre di più gli italiani che hanno intrapreso la consuetudine di acquistare vino online. Se fino a pochi anni fa questa pratica poteva essere considerata di nicchia, oggi è un’attività comune per molti.

 

 

Soprattutto da quando il lockdown dello scorso anno ha spinto molte persone a prendere in considerazione la possibilità di comprare negli e-commerce.

 

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Anzi, la Rete oggi propone così tante offerte che non è così facile riuscire a orientarsi fra le varie proposte, a maggior ragione se non si è degli esperti del settore. Per questo ci siamo rivolti agli esperti di My Wine Store, una realtà specializzata nella vendita vini online, per avere qualche suggerimento da tenere a mente in vista della selezione del vino da comprare, in base ai propri gusti o anche solo alle proprie aspettative.

 

 

La fermentazione e l’affinamento

In previsione dell’acquisto di una o più bottiglie di vino, è utile tenere conto di due aspetti importanti come la fermentazione e l’affinamento: per altro, si tratta di caratteristiche che dovrebbero essere illustrate con chiarezza nella pagina descrittiva di un prodotto in vendita in una enoteca online.

Per capire il motivo di questa rilevanza è sufficiente pensare alla differenza tra un affinamento in legno e uno in acciaio: il primo conferisce sentori secondari al vino (per esempio di cioccolato o di tabacco), che danno struttura e complessità e che variano in base alla materia prima di cui le botti sono composte; il secondo, invece, non modifica gli aromi del vino, ed è privilegiato nei casi in cui si desidera mettere in risalto i profumi fruttati o floreali primari.

 

L’uvaggio

Un altro aspetto che deve essere valutato con attenzione è quello relativo al tipo di uvaggio, vale a dire il processo con il quale si mescolano uve di varietà differenti per ottenere un vino solo. Per esempio il Bolgheri Rosso viene prodotto con percentuali variabili di Sangiovese, di Syrah, di Merlot, di Cabernet Sauvignon e di Cabernet Franc.

Le cantine hanno la possibilità di decidere in autonomia le differenti percentuali di uva, anche perché per i vini multivitigno i disciplinari non sono così rigidi.

Ecco, quindi, che un solo nome può in realtà comprendere vini che hanno caratteristiche parzialmente diverse. Che cosa c’entra l’uvaggio, dunque? Controllandolo è possibile valutare il vino più in linea con le proprie preferenze, tenendo conto delle caratteristiche organolettiche dell’uva anche in previsione degli abbinamenti.

 

 

L’importanza dell’etichetta

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Quando parliamo del valore dell’etichetta non ci riferiamo al prestigio di una cantina, ma all’importanza delle informazioni che vi sono riportate. Si potrebbe considerare l’etichetta una sorta di carta di identità del vino, con indicazioni preziose per una scelta oculata e consapevole.

Ovviamente sono riportati il nome del produttore e quello del prodotto, insieme con il grado alcolico o il volume espresso in millilitri.

È utile tenere conto, poi, della denominazione di origine (che può essere IGT, DOCG o DOC) e della provenienza delle uve. Per quel che riguarda gli spumanti, poi, l’etichetta segnala anche la quantità di zucchero presente, variabile a seconda che si abbia a che fare con un extra dry, con un brut o con un nature.

 

Perché leggere l’etichetta è essenziale

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Si tratta di informazioni davvero preziose per riconoscere vini che magari hanno nomi uguali, o comunque simili, e che però si differenziano per il sapore o per la qualità. Un esempio fra i tanti che si potrebbero menzionare è quello che chiama in causa il Prosecco DOCG e il Prosecco DOC: quest’ultimo si può produrre in un territorio decisamente ampio che include quasi tutto il Friuli e quasi tutto il Veneto, mentre il primo può essere prodotto unicamente nella zona delle colline di Asolo, di Conegliano e di Valdobbiadene.

Non è solo una questione geografica, ovviamente, poiché la zona di produzione del Prosecco DOCG vanta caratteristiche migliori dal punto di vista del terroir e del clima; di conseguenza, i vini che ne derivano sono di qualità più elevata.

 

 

Come si abbina il vino: la regola e le eccezioni

La regola generale suggerisce di abbinare il vino bianco con i piatti di pesce, con le verdure e con la carne bianca, mentre il vino rosso deve accompagnare gli affettati, i salumi e la carne rossa. Tuttavia è bene conoscere le eccezioni: per esempio le verdure fritte preferiscono i vini rossi, purché siano leggeri (il Barbera, magari), mentre il prosciutto di Parma viene valorizzato da un vino bianco aromatico.

Quindi, una scheda vino di una enoteca online dovrebbe indicare il giusto accoppiamento del prodotto in vendita, dato che la regola generale presenta diverse eccezioni.

Prima di concludere un acquisto, in ogni caso, meglio dare anche uno sguardo anche alle recensioni online lasciate da coloro che hanno già avuto modo di comprare in una o più occasioni in quell’e-commerce.