Alimentazione del gatto

 

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Il gatto domestico è il felino per antonomasia, da millenni ci accompagna nella nostra vita. In questo articolo cercheremo di analizzare l'argomento "alimentazione corretta del gatto" durante le tre fasi di crescita: cucciolo, adulto, anziano. Queste informazioni generiche sono in buona parte valide per tutte le razze feline, se ne contano più di 50, queste le più famose: Abissino, American Curl, Angora, Balinese, Bengal, Blu di Russia, Bombay, British Shorthair, Burmese, Burmilla, Certosino, Cornish Rex, Devon Rex, Egyptian Mau, Europeo, Exotic Shorthair, Foreign White, Gatto delle Foreste Norvegesi, Gatto di Ceylon, Giavanese, Havana Brown, Japanese Bobtail, Korat, Maine Coon, Manx, Ocicat, Orientale, Persiano, Ragdoll, Sacro di Birmania, Scottish Fold, Siamese, Siberiano, Singapura, Somalo, Soriano, Sphynx, Thai, Tonkinese, Turco Van, York Chocolate.

 

 

L’alimentazione del gatto domestico, come per tutti i carnivori, deve essere molto varia ma soprattutto ricca di proteine, in particolare quelle di origine animale, oltre che di origine vegetale come verdura, cereali e frutta.

La prima domanda alla quale dobbiamo rispondere sull’alimentazione del gatto è questa: per lui è meglio il cibo secco, come i croccantini, o quello umido? I gusti personali dei felini propendono per la carne, che deve essere comunque sempre cotta  per evitare che contragga la toxoplasmosi, e comunque per cibi umidi. Ma anche quelli secchi devono entrare nella sua dieta quotidiana perché se l’alimentazione del gatto è equilibrata la sua salute è destinata a durare a lungo.

I cibi per gatti che si trovano normalmente in commercio sono studiati sia per soddisfare il loro gusto che per contenere le proprietà utili alla loro salute, a cominciare da amminoacidi come l’arginina e la taurina che il felino non sarebbe in grado di produrre naturalmente e che invece lo proteggono da malattie importanti come quelle cardiache o agli occhi. Ma occorre sempre far attenzione alle quantità di cibo giornaliero: se l’alimentazione del gatto è squilibrata, avrà la tendenza a mangiare in quantità maggiore per compensare le carenze nutritive, con il rischio di soffrite di obesità e bulimia, malattia che nei felini sono abbastanza tipiche.

 

L’alimentazione del gatto giovane

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Un cucciolo di gatto è allattato dalla mamma per almeno 50 giorni, ma già dalla quarta settimana di vita può cominciare lo svezzamento. La sua necessità è comunque quella di nutrirsi con regolarità, con un intervallo tra i vari pasti non superiore alle sei ore. In particolare nei suoi primi dieci giorni dovrà mangiare ogni due ore di giorno e ogni tre di notte, fino a 20 giorni ogni quattro ore durante il giorno e ogni cinque la notte e fino a 30 giorni ogni cinque ore durante il giorno, ogni sei ore la notte.

La quantità di latte, in mancanza di mamma gatta ad allattarlo, va in base al peso: ad un cucciolo di 100 grammi saranno sufficienti 25-30 ml di latte al giorno, ma quando comincia a crescere di peso anche la quantità di latte andrà aumentata progressivamente (almeno 5 ml al giorno). Il latte può essere somministrato con il biberon (ne esistono diversi in commercio) oppure con una siringa ovviamente priva dell’ago.

Passando allo svezzamento, dalla quarta settimana si potrà aggiungere al latte una quantità minima di cibo umido e crocchette, quelli per gattini in crescita che sono in vendita anche i centri commerciali e non solo nei negozi specializzati, in modo che si abituino poco alla volta al nuovo cibo. Lo svezzamento terminerà all’incirca all’ottava settimana di vita del gatto, ma comunque il consiglio è di dare il cibo per gattini almeno fino al nono mese.

 

 

L’alimentazione del gatto adulto e anziano

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Dall’anno in poi, l’alimentazione del gatto diventa quella definitiva e quindi si può scegliere se dargli del cibo comprato oppure preparato in casa in modo da sapere bene che cosa mangia. In questo caso vanno bene le carni, soprattutto quelle magre di vitello, il pesce (facendo attenzione alle lische), le uova e il formaggio sempre che siano tollerati.

Invece sono da evitare i cibi in scatola che mangiamo noi normalmente perché contengono conservanti dannosi per i gatti.

Le scatolette invece, sia i bocconcini che i paté, sono preparati rispettando i principi nutrizionali necessari per l’alimentazione del gatto e presentano un’alta digeribilità. Inoltre non hanno bisogno di essere integrati con altri alimenti, esattamente come le crocchette che però devono essere considerate un’integrazione e non un pasto sostitutivo. In ogni caso bisogna sempre attenersi alle dosi consigliate sulle confezioni.

Dopo i 10 anni di età il gatto comincia ad entrare nella fase della sua maturità che lo porta a diventare anziano. Il suo apparato digerente funziona meno bene e possono esserci problemi nella masticazione. Meglio quindi scegliere sempre cibi già pronti, in scatoletta o in bustina, che danno la giusta quantità di vitamine e di fibre.

 

L’alimentazione del gatto: I cibi da evitare

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Innanzitutto assolutamente da evitare tutti gli alimenti che contengono cacao come cioccolato, dolci o bevande.
Questo perchè tale alimento contiene la teobromina, sostanza dannosa per gatti e cani che induce nausea, vomito e stordimento. Sono sconsigliate le uova crude per evitare il rischio salmonellosi.
Non offrire al gattino impasti ancora non lievitati poichè lievitando all'interno dell'organismo potrebbero provocare una riduzione di afflusso di sangue allo stomaco. E' necessario pulire la carne da ossa e scarti per evitare che il gatto si soffochi.
Per quanto riguarda le verdure il gatto non deve assumere cipolle, aglio, pomodori verdi e patate crude perchè potrebbero provocare problemi gastrointestinali.
Per quanto riguarda la frutta i felini devono stare lontani da avocado, uva e uvetta, mangiati in grande quantità provocano diarrea e vomito fino a conseguenze anche ben più gravi.