Le 12 proprietà del caffè arabica, aroma, controindicazioni, effetti collaterali

 

Una delle bevande più apprezzate al mondo è il caffè, nota soprattutto per la capacità di offrire energia e carica soprattutto al risveglio. Considerato però un eccitante che se consumato eccessivamente potrebbe essere realmente nocivo, ma che negli anni è riuscito ad attirare una certa attenzione anche per le innumerevoli proprietà benefiche. Il caffè è una bevanda ricca di polifenoli che fa bene al cuore, ma anche come molti alimenti se si abusa nel berlo potrebbe avere effetti collaterali.

Principalmente il caffè arabica contiene la caffeina che ha degli effetti realmente importanti sull’organismo, che non ha esclusivamente un effetto stimolante ma che apporta benefici su diversi organi e apparati del corpo umano.

 

 

Origini e storia del caffè

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In questo articolo, realizzato con l'aiuto degli amici di www.primaservice.it, esperti del prodotto, (azienda di distributori automatici a Roma e Latina) andremo ad analizzare le 5 proprietà organolettiche del caffè arabica e le 7 proprietà benefiche sul nostro organismo.

Sulle origini del caffè diversi sono i dibattiti che si sono scontrati tra loro sulle varie ipotesi e teorie, ma la più accreditata vuole che il caffè arrivi direttamente dall’Etiopia dove si sono diffuse le primissime piantagioni di coffea arabica.

Già nel 1500 il caffè veniva consumato in tutto il mondo musulmano, ma ben presto si diffonde anche nei mercati europei. Agli inizi del 1600 arrivano le prime piante di caffè in Italia, e nel corso del secolo le coltivazioni si estendono alle Indie orientali, e ai Caraibi, successivamente anche nelle Filippine e in America Latina.

Il caffè viene ottenuto dal seme di diverse specie appartenenti alla famiglia delle Rubiaceae, famiglia che comprende almeno 500 generi e ben 6000 specie, ma tra le quali le più diffuse e importanti restano la coffea arabica e coffea robusta >>> approfondisci l'argomento: varietà di caffè!

L’arabica cresce a quote elevate almeno sopra i mille metri e ha necessità di pioggia, ecco perché l’arabica che è il 70% del caffè prodotto al mondo, viene coltivata maggiormente in America del sud, America centrale e in Africa, come Etiopia e Africa dell’est.

Al momento il caffè è uno dei prodotti che conta un maggiore numero di scambi sul mercato, basta pensare che la produzione annua supera gli 8 milioni di tonnellate, e solamente il Brasile contribuisce a produrne circa 3 milioni, insieme al Vietnam, la Colombia, Etiopia, India, Honduras e Guatemala.

I chicchi di caffè arabica risultano essere piuttosto allungati e ovali, rispetto a quelli della varietà robusta che hanno una forma arrotondata, e presentano un solco più o meno dritto. Rispetto alla varietà robusta l’arabica ha prezzi più elevati, soprattutto se si richiede un caffè arabica al 100%.

 

Le 5 proprietà organolettiche del caffè arabica

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Le proprietà organolettiche rappresentano le caratteristiche sia fisiche che chimiche percepite gustando, annusando e godendo di un ottimo caffè, ecco perché sono necessarie a poter classificare correttamente ogni qualità di caffè.

 

La corposità

Una delle caratteristiche organolettiche più apprezzate del caffè è legata alla sua corposità, tanto da poter essere definito quasi masticabile. Il corpo del caffè varia da leggero a forte in base alla tipologia di qualità e tostatura a cui il caffè è sottoposto, spesso il corpo indica l’espressione di ricchezza del sapore e l’intensità dell’aroma.

 

 

Acidità

Una delle proprietà principali del caffè è la sua acidità, che oltre ad essere una sensazioni primarie del sapore del caffè dipende dalla tipologia di tostatura e dal metodo di infusione utilizzato, oltre a caratteristiche della qualità del caffè in base alla posizione di coltivazione, se ad elevate altitudini.

 

Dolcezza

Una delle proprietà essenziali utile a definire un espresso perfetto è la sua dolcezza. La fase di tostatura è fondamentale per ottenere il giusto grado di dolcezza del caffè, una tostatura troppo aggressiva potrebbe addirittura annullare tale proprietà, e per mantenere un livello equilibrato è fondamentale non eccedere troppo.

 

L’intensità dell’aroma

L'intensità dell’aroma dipende fondamentalmente da fattori come il corpo, l’amarezza e la finezza di macinatura.

 

L’amarezza del caffè

L'amarezza è indice della qualità del caffè, che se unita alla giusta quantità di zucchero regala note agrodolci per un ottimo gusto di caffè. È particolarmente apprezzato il mix di acidità e amarezza, ed in questa circostanza è essenziale il processo di tostatura. Solitamente la qualità robusta è decisamente più amara di quella arabica.

 

Le 7 proprietà e benefici del caffè  arabica

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A seconda della specie, dei luoghi in cui viene coltivato e in base al processo di lavorazione che i chicchi di caffè subiscono, oltre al processo di tostatura il caffè contiene differenti sostanze e caratteristiche chimiche che variano decisamente in base a tali differenze citate.

Nonostante la caffeina contenuta rappresenti solamente l’1,3% o al massimo il 2,4% della materia grezza del caffè, è considerata la sostanza più nota che gode di innumerevoli proprietà terapeutiche. La caffeina è una sostanza contenuta sia nel caffè che in numerose altre bevande dato che si trova nei semi di cacao, nelle foglie di tè, nelle bacche di guaranà, o in basse concentrazioni anche nelle noci di cola.

1) E proprio per la presenza della caffeina il caffè è considerato uno degli alimenti nervini, ovvero in grado di stimolare il sistema nervoso. Ma nel caffè si trovano inoltre ulteriori sostanze come le metilxantine, sostanze alcaloidi come la teofillina, o la teobromina.

2) Il caffè gode di proprietà antiossidanti dato che contiene molecole biologicamente attive come composti fenolici, acido caffeico, ferulico, e melanoidine che hanno un notevole effetto antiossidante.

3) Essendo particolarmente ricco di metilxantine il caffè è in grado di agire stimolando il sistema nervoso centrale, fungendo da psicostimolante che migliora l’attenzione e lo stato di allerta.

4) La caffeina sarebbe in grado di agire anche sull’apparato cardiovascolare in quanto ha effetti diretti sulla contrazione del muscolo cardiaco, associata soprattutto sull’aumento della pressione arteriosa.

5) Agirebbe anche sull’apparato gastrointestinale in quanto aumenta la secrezione di acido cloridrico e di pepsina nello stomaco, ecco perché non è indicato il consumo in soggetti che soffrono di gastrite e ulcera.

6) La caffeina contenuta nel caffè ha un effetto termogenico, innalzando il dispendio energetico di circa 100Kcal. E se all’effetto termogenico si aggiunge anche la proprietà della caffeina di stimolare e migliorare l’utilizzazione dell’energia per il lavoro fisico è facile capire che un moderato consumo di caffè possa contribuire a mantenere il peso corporeo.

7) Il consumo di caffè è correlato alla riduzione del rischio di contrarre il diabete di tipo II, effetto che potrebbe essere imputato all’effetto ipoglicemizzante di acido clorogenico e trigonellina, mentre la caffeina sarebbe in grado di indurre uno stato transiente di resistente all’insulina. Da diversi studi è inoltre emerso che un consumo abituale di caffè potrebbe avere un effetto protettivo per il fegato con una riduzione del rischio di patologie del fegato e di cirrosi epatica.

 

Caffè: effetti collaterali e controindicazioni

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Dopo il tè, il caffè è la bevanda più consumata al mondo, e a scapito di molte credenze diversi studi condotti sulle potenzialità del consumo di caffè hanno dimostrato che non solo è una bevanda innocua, ma che se consumato in dosi moderate potrebbe essere una buona fonte di antiossidanti. Ma qual’è la dose consigliata?

Il quantitativo di caffè che è possibile bere varia da 3-5 tazzine al giorno, una quantità che permette al corpo di non accumulare la caffeina, ma di metabolizzarla durante il corso della giornata.

Ma pur essendo una bevanda che apporta innumerevoli benefici per l’organismo anche il consumo di caffè deve essere assolutamente moderato o sconsigliato in alcuni soggetti.

Il caffè potrebbe avere delle controindicazioni in soggetti che soffrono di pressione alta, ma anche in donne in stato di gravidanza che dovrebbero limitare al massimo il consumo di caffè.

Inoltre soggetti che soffrono di gastrite o ulcera devono necessariamente evitare il consumo di caffè, in quanto potrebbe contribuire a peggiorare lo stato in atto.