Alimenti e dieta per disfagia

 

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Quando una persona si ritrova dover fare i conti con una disfagia abbastanza rilevante, ci sono dei piccoli comportamenti che sarebbe bene seguire. E dal momento che si tratta di una difficoltà di deglutizione, la prima regola da rispettare è data da un particolare tipo di dieta che cambia in sostanza a seconda della consistenza degli alimenti da assumere.

Non sempre si riesce immediatamente ad individuare il tipo di alimenti da consumare e quelli che invece sono da eliminare dal tipo di dieta indicato. Ovviamente vanno seguiti sempre i consigli del medico di fiducia, il quale a seconda del grado di gravità potrà propendere per dieta a consistenza liquida, a consistenza semiliquida, a consistenza semisolida e a consistenza solida morbida.

 

 

Diete per disfagia: quale scegliere

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È a discrezione del medico che segue il paziente stabilire quale dieta fargli seguire. E qualora fosse il caso potrebbe addirittura suggerire il passaggio ad un altro tipo di dieta se le capacità di deglutizione migliorano.

Ecco di seguito i vari tipi di dieta:

·  Dieta a consistenza liquida. È quella fatta sostanzialmente di bevande come: acqua, tè, camomilla, caffè, infusi e pure tisane. Ma anche liquidi naturalmente densi come succhi di frutta, nettari, yogurt da bere, latte, sciroppi, brodi. Di solito i liquidi sono molto difficili da ingoiare per una persona con disfagia e potrebbero andare di traverso, per questo una dieta fatta di liquidi dovrebbe essere previamente indicata dallo specialista.

·   Dieta a consistenza semiliquida. Prevede l’assunzione di gelati, creme liquide, passati di verdura, frullati, frappè e omogeneizzati di frutta, yogurt o anche salsa di pomodoro. Questi sono alimenti dalla consistenza fluida, omogenea, frullata.

·  Dieta a consistenza semisolida. In questo caso si possono mangiare passati e frullati densi, vellutate, omogeneizzati di carne e pesce, purè, uova alla coque, budini, panna cotta, creme, mousse, polenta, ricotta, formaggio spalmabile, robiola. Anche questi alimenti non vanno masticati come gli alimenti a consistenza semiliquida ma, a differenza di questi, possono essere presi con una forchetta o un cucchiaio.

·  Dieta a consistenza solida morbida. Parliamo di alimenti come pasta ben cotta e ben condita, pasta ripiena, polpette, polpettoni, uova sode, pesce spinato, verdure cotte non filamentose, banana e frutta matura o frutta cotta e soufflé. La masticazione deve essere valida per mangiare tali cibi, data la consistenza coesa che rende difficile riuscire a spingere il bolo verso la faringe e poi l’esofago. È possibile, comunque, tritarli e diluirli.

 

Esempio di dieta

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La terapia alimentare in caso di disfagia dovrebbe essere fatta di cibi facilmente masticabili e semplici da deglutire senza incorrere nel rischio di soffocare.

La dieta a cui attenersi dovrebbe evitare di assumere cibi appiccicosi che si attaccano al palato e creano affaticamento, così come bisogna evitare quelli che si disperdono nel cavo orale e aumentano la possibilità di soffocamento.

Assumere alimenti fluidi è un rischio, ma volendo si possono rendere più densi usando delle sostanze addensanti. E infatti se fantasiosamente preparati, i cibi addensati appariranno invitanti stuzzicando l’appetito. A seconda del grado di disfagia, possono essere sconsigliati alimenti con doppia consistenza tipo: latte con i cereali, passato di verdura con pastina, yogurt con pezzi di frutta.

Per la scelta degli alimenti meglio prediligere quelli con un bolo omogeneo all’interno della bocca, suddividendo i pasti in almeno 5 al giorno. Se occorre un aumento dell’apporto calorico basta aggiungere, durante la preparazione dei cibi, condimenti tipo olio, burro, salse, panna, senza eccedere.

A colazione si potrebbe mangiare uno yogurt bianco o aromatizzato alla frutta senza pezzi o anche della frutta  grattugiata con mousse di frutta. Mentre per la merenda sia mattutina che pomeridiana andranno bene frullato di frutta con latte o yogurt oppure budini/creme.

Per i primi piatti, sia da pranzo che da cena vanno bene semolino, crema di riso o ai cereali cotta in brodo di carne o di verdura, passato di verdure miste, creme di verdure o di legumi, pasta preferibilmente di grande formato ben cotta e condita, mentre per il secondo piatto ci sono omogeneizzati, carne o pesce lessati e frullati, prosciutto cotto frullato, formaggi freschi cremosi. Per il contorno va bene qualsia cosa dalla masticazione facile.

 

 

Disfagia e cibo: consigli di comportamento

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Durante i pasti, un disfagico dovrebbe bere un sorso di acqua dopo ogni boccone al fine di favorire la deglutizione. L’acqua che si beve dovrebbe essere molto fredda, con ghiaccio o si possono bere pure granite per andare a diminuire la sensazione di secchezza delle fauci.

Assumere delle fibre consente di mantenere una normale funzionalità dell’intestino per evitare la stitichezza, per lo stesso motivo nell’arco della giornata si dovrebbe consumare regolarmente della frutta, verdura e liquidi.

Nella scelta dei cibi (qui su piattoapposta.it potete trovare un'ampia rassegna di alimenti per disfagici) c’è bisogno di ricordarsi delle singole esigenze specifiche, quindi via al connubio tra gusto e salute: attenzione alla patologia e alla piacevolezza dei piatti.

I modi di cottura da preferire sono quelli più facili e che richiedono almeno un minimo utilizzo dei grassi quali olio, burro, margarina. Via libera anche ad uso di erbe e spezie, facendo la massima attenzione a non accrescere l'apporto calorico. Per quanto concerne i condimenti, il limone, l'aceto e il sale non sono calorici e esaltano il sapore delle pietanze.

Non è importante solo ciò che si mangia, ma anche come lo si fa. Chi è affetto da disfagia deve fare attenzione quando mangia ad acquisire una posizione corretta alfine di ingoiare più facilmente il cibo. Occorre dunque mangiare in posizione seduta, con le braccia tranquillamente poggiate ai braccioli della sedia e con il tronco retto.

Non bisogna poi tralasciare di piegare la testa in avanti e abbassare il mento verso il torace mentre si deglutisce questo per favorire il movimento delle posate dal basso alla bocca.

Il disfagico deve poi mangiare lentamente con attenzione senza distrarsi ed assumere sempre piccole dosi di cibo, ricordandosi di deglutire a vuoto tra un boccone e l’altro. Sarebbe bene eseguire di tanto in tanto piccoli colpi di tosse per liberare la gola dalla presenza di cibo. Infine bisogna curare spesso l’igiene del cavo orale, per evitare ristagni di cibo, muco e saliva che potrebbero non solo incidere sulla disfagia, ma anche contribuire ad eventuali infezioni.