Carta d'identità alimentare: mangiare fuori quando sei a dieta
La stagione delle diete non si è conclusa, sono ancora tante le persone che cercano di seguire un’alimentazione ipocalorica o comunque una particolare dieta. Non si deve infatti pensare che la dieta sia solo quella per perdere peso.
Ci sono diete per patologie, come per esempio quella aproteica per persone con insufficienza renale, o ipoglicemica per chi soffre di diabete o per chi ha determinate intolleranze o allergie alimentari. Mangiare fuori, per queste persone, è spesso un problema perché non si trovano menù sufficientemente variegati o perché si ha paura che il proprio piatto possa essere contaminato durante la preparazione di altri alimenti, come spesso temono le persone celiache.
Mangiare fuori, un problema per chi segue una dieta
Quando si parla di dieta spesso si parla di regimi ipocalorici, mirati quindi alla perdita di peso. Eppure, mangiare fuori, per queste persone non è un vero e proprio problema perché esistono diversi ristoranti dove si trovano piatti con pochissime calorie, o comunque basta moderarsi nella scelta delle porzioni.
Il problema, invece, si presenta per chi deve seguire un determinato regime alimentare perché soffre di determinati disturbi. Prendiamo per esempio quelle persone che sono intolleranti al glutine o che sono celiache.
Mangiare fuori diventa davvero complicato anche se oggi molti ristoranti si stanno adeguando. Tuttavia se non si ha cognizione di quali ristoranti possano offrire un menù adatto alle proprie necessità, si finisce per brancolare nel buio.
Cosa si fa allora in questi casi? Non resta che chiamare per sapere se è possibile avere il menù idoneo alle proprie intolleranze e, nel caso dei celiaci, ci si deve sincerare che vi sia un forno o dei fornelli con utilizzo esclusivo per alimenti senza glutine e piani di lavoro separati. Insomma, mangiare in ristorante non è sempre semplicissimo.
La carta d’identità alimentare
Oggi, fortunatamente, la tecnologia ci viene incontro e anche chi ha delle esigenze alimentari particolari può trascorrere una serata in ristorante o un pranzo fuori casa senza doversi organizzare giorni prima.
La carta d’identità alimentare è stata ideata da Pietro Ruffoni, CEO di HealthyFood e consiste in un documento digitale che racchiude informazioni sullo stile alimentare dell’utente.
Il documento può essere scaricato in modalità PDF e può essere condiviso col proprio ristorante di fiducia o con quello in cui, per esempio, si dovranno trascorrere le vacanze, come quello degli hotel.
Alla base di questo progetto c’è un database sviluppato da nutrizionisti dove sono registrati migliaia di alimenti categorizzati per allergie, regimi alimentarie per gusto.
Un algoritmo abbina le necessità dell’utente al menù dei diversi ristoranti in modo da segnalarne la compatibilità.
Si tratta quindi di un progetto innovativo che si ripromette di semplificare la vita a tutte quelle persone che si trovano costrette a dover scegliere un regime alimentare particolare o che hanno determinate preferenze. I dati raccolti sono protetti da un efficace sistema che segue la normativa vigente, per cui la privacy è garantita.
Come funziona la carta d’identità alimentare
Richiedere la propria carta d’identità alimentare è molto semplice. Non si deve fare altro che andare sul sito del servizio. A questo punto si viene invitati a rispondere a una serie di domande inerenti alle proprie abitudini alimentari.
Viene chiesto quali siano i propri gusti, ma soprattutto se si è intolleranti a determinati alimenti o se si è allergici, ma anche se si soffre di patologie che possono influenzare lo stile alimentare. La compilazione è molto semplice e chiunque può compilare le risposte.
Una volta che si è finito di rispondere alle domande, si slava il documento in formato PDF. A questo punto si può decidere se inviare per email la Carta d’identità alimentare o se stamparla e portarla con sé. Chiaramente, se il documento viene inoltrato al ristorante con un determinato anticipo sarà più facile veder accontentate le proprie esigenze.
I miei dati sono sicuri?
Una domanda che molti utenti si sono posti e se i dati inseriti nel database siano sicuri. Ebbene, i dati vengono archiviati secondo la normativa vigente sulla privacy degli utenti, quindi si può compilare la carta d’identità alimentare con tutta tranquillità, i nostri dati sono al sicuro.
Un progetto con grandi obiettivi
Il progetto si pone obiettivi molto ambiziosi perché si prefigge di rendere più facile la vita soprattutto a quelle persone che hanno, per esempio, fatto una scelta etica come vegani, fruttariani, crudisti (vedi differenza vegani / vegetariani), o a chi segue, per esempio, la dieta paleo, oltre alle persone con intolleranze specifiche, come abbiamo visto prima.
Oggi sono circa 7 milioni gli italiani che decidono di mangiare fuori casa, proprio il 2018 è stato l’anno in cui le aziende della ristorazione hanno registrato uno straordinario aumento di fatturato. Di questi 7 milioni sono molti ad avere particolari necessità alimentari.
Circa il 45% degli italiani è intollerante al lattosio, significa che chi ha una manifestazione più importante di tale intolleranza, non può consumare alcun alimento che contenga le proteine del latte in quanto, non avendo l’enzima atto ad elaborare tali proteine, la lattasi, digerisce male i prodotti contenenti lattosio e può accusare dolori addominali, gonfiore, flatulenza.
I celiaci, invece, sono aumentati addirittura del 220% negli ultimi 10 anni. Se poi consideriamo anche le intolleranze e le allergie meno frequenti, come quelle ai crostacei o molluschi o alla frutta con guscio, si capisce quanto la Carta d’identità alimentare si rivelerà utile.
Non si tratta solo di offrire uno strumento, ma anche di spingere verso una sensibilizzazione dei ristoratori che possono trarre anche grandi vantaggi dalla differenziazione del menù. Infatti, la Carta d’identità alimentare consentirà di offrire una varietà interessante nella ristorazione, permettendo quindi a chi saprà cogliere l’opportunità del momento, di lavorare in una determinata nicchia e di specializzarsi in un settore piuttosto che un altro.
Accontentare una clientela sempre più esigente si può quindi rivelare un’occasione per crescere, garantendo al contempo la massima trasparenza, quindi rendendo noti gli ingredienti dei propri piatti, in modo che il cliente sappia cosa sta consumando e non sia costretto, ogni volta, a interfacciarsi con i camerieri o i cuochi. D’ora in avanti sarà sufficiente fornire la propria Carta d’identità alimentare per cenare serenamente ovunque.