Dieta alimentare consigliata per chi ha problemi alla prostata
Esistono patologie e fastidi di cui non si tende a parlarne molto volentieri, ma che comunque causano disagi rendendoci la vita piuttosto fastidiosa, come nel caso dei problemi alla prostata. Esistono però delle accortezze che potrebbero prevenire tali fastidi o addirittura attenuarne i sintomi. La cura dell’alimentazione e uno stile di vita sano potrebbe contribuire a migliorare le condizioni di chi soffre di problemi alla prostata, patologie come la prostatite.
Prima o poi ogni uomo dovrà fare i conti con la propria prostata, a partire dai 40 anni infatti sarebbe bene sottoporsi a controlli di routine.
Ma cos’è la prostata? E quali sono le principali funzioni e patologie?
La prostata è una ghiandola che fa parte dell’apparato riproduttivo maschile, specificatamente è una ghiandola esocrina che insieme al suo secreto fa parte del plasma seminale, ovvero il substrato di sostentamento degli spermatozoi.
Ma la prostata è un organo suscettibile all’invecchiamento, tanto da poter contrarre svariate patologie infettive causate dai batteri dallo sperma o dalle urine con conseguenze sia per la muscolatura che per il pavimento pelvico.
E la sindrome cronica dolorosa del pavimento pelvico, meglio conosciuta come prostatite è una delle affezioni della prostata particolarmente diffusa in uomini al di sopra dei 40 anni. Non si conoscono le cause scatenanti la prostatite, ma è possibile aiutarne i pazienti affetti seguendo delle regole sul piano alimentare.
Consigli pratici per prevenire o migliorare la prostatite
Chi soffre di prostatite o chi vuole prevenire una possibile comparsa della prostatite dovrà mantenere uno stile di vita e un’alimentazione piuttosto sane e regolare. È consigliabile consumare pasti caldi e ad orari regolari, oltre a dover bere almeno 2 litri d’acqua al giorno per consentire un adeguato apporto idrico all’organismo.
Sconsigliati tutti gli sport potenzialmente traumatici per la ghiandola prostatica, ovvero sport come la bicicletta, l’equitazione o la moto, così come le continue passeggiate, prediligendo invece le attività sportive rilassanti come il nuoto.
La cura dell’igiene personale, così come scegliere un abbigliamento che non sia troppo aderente è fondamentale per mantenere in salute la prostata. Oltre a dover praticare regolare attività sessuale senza eccessi ed evitando periodi prolungati di astinenza, evitando anche la pratica del coito interrotto durante le attività sessuali.
Alimentazione per la prostatite: quali alimenti evitare
Nelle patologie prostatiche gioca un ruolo fondamentale l’alimentazione, soprattutto grazie al consumo di alcuni alimenti tampone che aiuterebbero a lenire gli stati infiammatori, e ad evitare l’aumento del giro vita o della glicemia.
La prevenzione è fondamentale per contrastare l’insorgenza di problemi alla prostata, ma anche in presenza di una prostatite acute è possibile contare su un’alimentazione sana affinchè possa migliorarne la sintomatologia.
Sicuramente però occorre cercare di farsi creare una dieta per prostata da uno specialista nutrizionista, che preveda anche un rapporto corretto di Omega 3 e Omega 6, oltre che una riduzione di zuccheri, acidi grassi saturi e polinsaturi, e dei grassi totali, per migliorare i livelli di colesterolo ed alleviare eventuali disturbi urinari o di disfunzione erettile.
Qualora si presentino spiacevoli episodi di diarrea è bene evitare tutti gli alimenti che hanno un particolare effetto sulla peristalsi come ad esempio il brodo di carne, gli insaccati, uva, fichi, formaggi fermentati o latte.
Mentre in caso di meteorismo persistente si dovranno escludere dall’alimentazione tutti i cibi che contribuiscono alla produzione di gas intestinali come i legumi, broccoli, fagioli, cipolle, funghi, bevande gassate, formaggi freschi, cetrioli o cavolfiori.
In caso di prostate debilitate, o magari se in corso una prostatite l’alimentazione potrebbe avere una maggiore incidenza, pertanto soprattutto nella fase acuta vanno assolutamente vitati cibi come:
-
Spezie piccanti, come pepe, peperoncino, curry o paprica piccante;
-
Cacciagione, insaccati e maiale;
-
Sughi elaborati;
-
Panna e formaggi piccanti;
-
Agrumi, uva e frutti di bosco;
-
Pesci particolarmente grassi e molluschi;
-
Aceto o sottaceti;
-
Caffè, tè o cioccolata;
-
Peperoni e melanzane;
-
Bevande alcoliche e superalcoliche.
Alimentazione per prostatite: cosa mangiare?
La dieta per la prostatite potrebbe essere un valido contributo sia per moderare i sintomi delle forme acute o croniche infettive, o anche per curare le prostatiti non patogene secondarie come quelle legate a disturbi del circolo sanguigno per sofferenza del colon retto.
La dieta della prostatite è normo calorica in quanto serve a mantenere il peso del paziente, e in caso di sovrappeso una dieta normo calorica potrebbe determinare una riduzione del tessuto adiposo, con conseguente dimagrimento.
Sia in una fase acuta che cronica la dieta per la prostatite deve necessariamente essere ricca di liquidi, e soprattutto di alimenti di facile digestione, con pochi grassi, e ricchi di alimenti magri e poco elaborati.
In caso di prostatite secondaria la dieta è mirata alla risoluzione dell’agente scatenante, come ad esempio la sindrome da colon irritabile, la dieta per la stipsi o la dieta contro le emorroidi. In entrambi i casi le terapie nutrizioni hanno il comune obiettivo di ridurre l’irritazione della mucosa colica, di aumentare la frequenza e la facilità delle evacuazioni, e di prevenire o ridurre i fastidiosi sintomi delle emorroidi.
Tali indicazioni sono necessarie per combattere il fattore che ha scatenato le prostatiti, ovvero l’alterazione del flusso circolatorio causato dalle emorroidi. L’infiammazione della prostata è data dal rigonfiamento e dall’infiammazione dei vasi emorroidali, e il flusso di sangue non dovrebbe irrorare la ghiandola prostatica e proprio per questo motivo causa i fastidiosi sintomi.
Inoltre le stesse emorroidi contribuirebbero a far espandere il colon adiacente alla prostata causando un dolore pelvico che determina la compressione della ghiandola prostatica, e causando ulteriore malessere al paziente.
Tramite una corretta alimentazione per cercare di arrecare sollievo al paziente, ci si prefigge di aumentare l’apporto di fibra alimentare, oltre che di acqua, e in alcune circostanze anche di lipidi, in quanto i grassi totali non devono superare il 30% delle calorie per evitare il rischio di deposito adiposo.
È consigliabile cercare di diminuire le scorie della dieta, o meglio indicati come i macronutrienti che vengono carbonizzati in cottura. Ulteriore indicazione è di favorire lo sviluppo della flora batterica fisiologica nell’intestino crasso.
Potrebbe favorire la diminuzione del sintomi l’assunzione di cereali integrali e legumi, incrementando il consumo di ortaggi e frutta fresca, prediligendo oli ricavati da spremiture a freddo e crudi da utilizzare come condimento per le proprie ricette.
Sarebbe bene aumentare tramite l’alimentazione tutti i cibi che hanno un effetto antinfiammatorio naturale e vitamine, come i mirtilli rossi, uva ursina, i pomodori per il contenuto di licopene un antiossidante naturale, ma anche i semi di zucca, il tè verde per le catechine contenute ed il loro potere antiossidante.
È importante in casi di patologie della prostata cercare di favorire e regolare la funzionalità intestinale tramite un’alimentazione equilibrata, ricca di fibre vegetali come le verdure cotte a foglia larga, tra cui gli spinaci, oltre alla frutta cotta. Un integratore molto utilizzato e consigliato è Prostamol, è un integratore alimentare a base di Serenoa Repens che contribuisce a favorire la funzionalità dell'organo e delle vie urinarie (approfondisci il topic integratori per la prostata su salut3.com).
Escludere tutte le cotture che prevedono sistemi intensi e veloci, da escludere totalmente la stra cottura, meglio prediligere la lessatura e la cottura a vapore.
Aldilà dei diversi consiglia alimentari e salutari è bene precisare però che ogni prostatite va trattata singolarmente, è bene quindi puntualizzare che la dieta per la prostatite varia in base alla causa scatenante della patologia. E se strettamente connessa a disturbi dell’intestino seguire un regime nutrizionale rigoroso potrebbe essere addirittura la chiave corretta per cercare di arrivare ad una risoluzione del disturbo.