Rosmarino: proprietà, valori nutrizionali, utilizzo in cucina, controindicazioni, effetti collaterali

 

Tra le spezie maggiormente usate nella cucina Mediterranea, il rosmarino è la più particolare, profumata e versatile che si possa usare.

 

 

Cresce spontanea nelle zone litoranee del Sud Italia. In molti amano coltivarlo perché ottimo per profumare pietanze a base di carne soprattutto, ma anche a base di pesce, legumi e verdure.

Viene utilizzato anche per preparare liquori, per preparare unguenti e prodotti di cosmesi, nonché profumi, oli essenziali e tisane.

Questo perché sin dai tempi più remoti sono state acclarate le numerose proprietà benefiche del rosmarino: già Egizi, Greci, Romani ed Arabi consideravano questa spezia come una pianta dalle virtù speciali.

Si impiegava contro i dolori reumatici contro gli spasmi muscolari, le infiammazioni all’intestino e contro i dolori mestruali.

Il rosmarino veniva somministrato anche ai malati in fase di ripresa da malattie come tifo e difterite, in quanto considerato un buon antianemico e un utile rimedio per i problemi respiratori (asma e bronchiti croniche).

I Greci utilizzavano il rosmarino per favorire memoria e concentrazione, mentre i Turchi lo usavano per combattere i cali glicemici.

Ma andiamo con ordine e cerchiamo di capire tutto ciò che concerne la pianta di rosmarino.

 

 

Proprietà e benefici del rosmarino

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Il rosmarino è considerato tra i rimedi della nonna piu efficaci per aiutare la digestione, per stimolare la secrezione biliare e quella gastrica.

Le donne antiche lo utilizzavano in caso di amenorrea per favorire le mestruazioni, nonché per stimolare la diuresi.

È un ottimo antireumatico e un ottimo cicatrizzante di piaghe, ferite e scottature.

Ancora oggi in molte famiglie si preparano decotti ed unguenti a base di rosmarino perché da sempre considerato un blando antidepressivo un tonico per i nervi e un toccasana per le persone deboli.

Al di là poi della credenze popolari, più o meno acclarate, la scienza è andata ben oltre e studiando la composizione del rosmarino ha dedotto che le sue proprietà possano essere così riassunte:

 

  • Proprietà antiossidanti

Numerosi studi hanno messo in evidenza come i fenoli triterpenici, combinati con acido rosmarinico, acido carnosico e carnosolo siano responsabili dell’attività antiossidante di questa spezia. Preparare una tisana mettendo ad infusione le foglie di rosmarino favorisce l’assunzione di vitamina E, sostanza responsabile dellaneutralizzazione dei radicali dell’ossigeno.

 

  • Proprietà dermoprotettive

Alcune ricerche hanno analizzato la composizione del rosmarino per capire che effetto potesse fare sulla nostra pelle.

Ebbene sempre i fenoli poc’anzi descritti vanno ad agire come patina protettiva per la nostra pelle, difendendo dai raggi solari. In combinazione con l’ossido di zinco, l’acido carnosico previene la  degenerazione maculare senile.

 

 

  • Proprietà antibatteriche

Assunto sotto forma di olio essenziale o di estratto, il rosmarino ha delle ottime proprietà antibatteriche.

Aiuta infatti a contrastare Helicobacter pylori, Staphilococcus aureus, Klebsiella pneumoniae e Pseudomonas aeruginosa. È ideale anche per contrastare l’acne giovanile di origine batterica.

 

  • Proprietà antiulcera

Il rosmarino contiene estratto idroalcolico di rosmarino che secondo la scienza è perfetto per prevenire le lesioni ulcerative gastriche su modelli animali.

 

  • Proprietà antivirali

Il rosmarino viene considerato dagli scienziati un potenziale antivirale in quanto in uno studio è emerso che l’acido carnosico è in grado di combattere il virus HIV e di combattere l’Herpes virus (nelle fasi iniziali dell’infezione, mentre non ha effetto sulla replicazione virale all’interno della cellula).

 

  • Proprietà antispasmodiche

Anche gli antichi avevano individuato il potere antispasmodico che il rosmarino ha sul nostro organismo. È in grado infatti di lenire coliche biliari, crampi intestinali, di favorire l’amenorrea e di combattere le coliche renali. Al contempo rilassa la muscolatura liscia bronchiale (che si infiamma in chi soffre di asma).

 

  • Proprietà ipoglicemiche

Se combatti costantemente con i livelli di zucchero che aumentano nel sangue, il rosmarino può essere il tuo fedele alleato.

È infatti in grado di combattere l’aumento di glucosio nel nostro organismo, anzi stando ad uno studio di laboratorio è emerso come l’estratto di rosmarino (titolato al 20% in acido carnosico), somministrato a un gruppo di topi (sottoposto ad un regime alimentare ad alto contenuto lipidico) sia in grado di ridurre fino al 72% i picchi di glicemia nel sangue.

Questa sua azione di controllo permette di tenere a bada il quadro lipidico e di contrastare l’aumento del peso, rispetto al gruppo alimentato con dieta ad alto contenuto lipidico ma senza l’estratto di rosmarino.

 

 

  • Proprietà antinfiammatorie

Il carnosolo in combinazione con l’acido rosmarinico sono dei potenti  infiammatori e agiscono positivamente sul sistema del complemento (un meccanismo che partecipa alla difesa dall’attacco di agenti patogeni).

 

  • Proprietà epatoprotettive

Assumere olio essenziale di rosmarino può essere molto efficace per prevenire e per rallentare la progressione della cirrosi epatica, almeno è quanto emerso su esperimenti animali.

 

  • Proprietà neuro protettive

L’acido carnosico e il carnosolo in laboratorio durante gli esperimenti sono in grado di aumentare la sintesi del fattore di crescita nervoso (Nerve Growth Factor).

Il che potrebbe essere un potenziale beneficio per la nostra salute in quanto previene lo sviluppo di malattie degenerative.

Ricordiamo che sempre per fare bene al nostro cervello, il rosmarino viene usato in aromaterapia per placare l’ansia.

 

 

Valori nutrizionali del rosmarino

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Il rosmarino contiene alti tassi di minerali (si pensi al calcio, al magnesio, ma anche al rame, al manganese e al ferro).

Se fresco, contiene anche le più importanti vitamine, quali la vitamina A, la C , la B6 , la tiamina, il folato.

Nella spezia in esame troviamo anche alcuni tipi di fenoli come il diterpene, il carnosolo e l’acido rosmarinico che sono potenti antiossidanti.

Non dimentichiamo che il rosmarino contiene molte fibre alimentari, è povero di sodio e povero di colesterolo, ma è ricco di grassi saturi.

 

In 100 grammi di rosmarino fresco (che forniscono circa 131 kCal), troviamo:

  • 68 g di acqua
  • 3,30 g di proteine
  • 6 g di lipidi
  • 14 g di fibre
  • 21 g di carboidrati
  • 110 µg di folati
  • 150 µg di vitamina A (retinolo equivalente)
  • 0,33 mg di vitamina B6
  • 0,03 mg di tiamina
  • 0,15 mg di riboflavina
  • 0,95 mg di niacina
  • 22 mg di vitamina C
  • 6,7 mg di ferro
  • 320 mg di calcio
  • 65 mg di fosforo
  • 90 mg di magnesio
  • 670 mg di potassio
  • 25 mg di sodio
  • 0,95 mg di zinco

 

Rosmarino: Utilizzo in cucina

Abbiamo spesso nei paragrafi precedenti definito il rosmarino una spezia, e in quanto tale è ideale per esaltare i sapori di molte pietanze.

Per la maggiore, viene impiegato con piatti a base di carne, si pensi al classico arrosto o al petto di pollo in padella.

Ovviamente è buono anche per andare ad insaporire contorni (con le patate ci va a nozze), ma anche alcuni piatti a base di pesce.

Per chi ama la cucina speziata e profumata, il rosmarino è perfetto da utilizzare senza che si alteri il sapore degli ingredienti principali.

 

 

Controindicazioni del rosmarino

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Il rosmarino non prevede particolari controindicazioni. Se ne sconsiglia però l’assunzione in gravidanza.

Un abuso di rosmarino potrebbe provocare (raramente) aborti, quindi meglio stare alla larga da qualsiasi supplemento a base di rosmarino.

Ricordiamo altresì le possibili interazioni con alcuni farmaci.

In particolare inibisce il funzionamento di farmaci anticoagulanti, dei diuretici, degli ACE inibitori, e del litio usato per combattere la depressione.

 

Effetti collaterali del rosmarino

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Come detto il rosmarino non può che fare bene, se assunto a basse dosi.

Tuttavia assunzione di quantitativi estremamente elevate, sia naturale che sotto forma di tisane e di oli essenziali, può provocare gravi effetti collaterali. Tra questi ricordiamo spasmi, vomito, coma ed edema polmonare (liquido nei polmoni).