Nduja: cos'è, come si mangia, 6 benefici e proprietà, 6 cose che non sapevi

 

La tradizione culinaria italiana è tra le più vantate al mondo. Ben nota per la dieta mediterranea, per la pizza, gli spaghetti e i cannoli, la nostra terra ha molti prodotti tipici di cui andare fiera. E tra questi non poteva certo mancare la calabrese nduja.

 

Si tratta di un salume dal sapore unico inimitabile, riconoscibile per la sua consistenza morbida e per il colore rosso acceso. La nduja è una prelibatezza della regione Calabria, ormai esportata sia nelle altre regioni che nel resto del mondo, tanto che la si trova facilmente in ogni supermercato. Se non conosci la storia e le caratteristiche di questo insaccato, di seguito troverai molte notizie anche su come si mangia su quali sono i suoi benefici e anche alcune curiosità sul suo conto.

 

 

Cos'è la Nduja? Ricetta originale e preparazione

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Come avuto modo di capire, la nduja è un insaccato derivante da carne suina che si prepara con pochi e basilari ingredienti. Qual è la ricetta tradizionale originale per preparare la vera nduja? Si seleziona un mix di carni di maiale, precisamente spalla, pancetta, guanciale, coscia e sottopancia.

La carne si trita molto finemente e viene poi lavorata con l'aggiunta di peperoncino piccante sia fresco che essiccato nella proporzione di 1 a 3.

L’ingrediente chiave di questo salume è sicuramente il peperoncino, responsabile del sapore intenso e del colore acceso della nduja.

Gli ingredienti dopo esser stati mischiati e lavorati vengono adagiati in una sacca di intestino naturale di maiale, comunemente chiamato budello cieco. Una volta chiuso il budello, la nduja va affumicata, appendendola su del legno di ulivo.

Dopodiché va fatta stagionare, meglio se in un luogo fresco per un periodo di tempo che va dai 3 ai 5 mesi.

Caratteristica principale della nduja è il suo essere priva di coloranti o conservanti: il peperoncino infatti è un antiossidante naturale che permette la conservazione di questo insaccato.

 

Le origini del nome nduja

La nduja è un prodotto tipico calabrese, tipica dell'altopiano del Poro per la precisione di Spilinga in provincia di Vibo Valentia. Ogni 8 agosto si celebra in paese la sagra della nduja.

Ancora oggi la ricetta impiegata per realizzare questo salume risale alla tradizione centenaria della terra calabra.

Derivante dagli usi contadini di un tempo, la nduja nasce per riutilizzare le parti più povere del maiale conservandolo per lungo tempo grazie al peperoncino.

Il nome nduja deriva dal termine piemontese salam dla duja e francese andouille, e fanno riferimento a due salumi particolari realizzati con carne di maiale e spezie. Tutti e tre i nomi poi derivano dalla parola latina "inductilia" che letteralmente significa "cose pronte per essere inserite dentro". In italiano il termine dialettale nduja è anduglia, mentre altre varianti poco usate sono ndugghia e nduda.

 

 

Come si mangia la nduja

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La Nduja ha un sapore unico nel suo genere. Per provare tutto il suo gusto, non serve quindi cucinarla o accompagnarla ad altri cibi. In Calabria si è soliti mangiare questo salume spalmandolo su una fetta di pane fatto in casa, meglio se leggermente tostato. Infatti il migliore prodotto è morbido e deve avere la giusta consistenza, la cosiddetta nduja spalmabile.

Per addolcire quel sapore molto piccante, può essere accompagnata da una fetta di formaggio locale (come ad esempio il caciocavallo calabro).

Tra le ricette tipiche con nduja del posto, poi, vi è anche una variante dello spaghetto aglio olio e peperoncino, dove quest’ultimo, per l’appunto, viene sostituito con della nduja rosolata (spaghetti aglio olio e nduja).

Nelle pizzerie poi, soprattutto consigliata a chi ama mangiare il piccante, viene preparata una speciale focaccia bianca insaporita con la nduja, che con il suo sapore deciso dà tutto un altro gusto alla pizza.

 

Cose che non sapevi sulla nduja

Molte sono le notizie curiose sulla nduja di cui ignoriamo l’esistenza:

  1. Da dove proviene il nome? La nduja nasce intorno al 1800. All’epoca, in Calabria, vi erano le truppe di Napoleone che avevano assediato la terra. Si pensa quindi che il termine Nduja sia la versione italiana del francese andouille, che a sua volta è una salsiccia a base di frattaglie di maiale. Entrambi i termini, inoltre, sembrano riconducibili al latino inductilia, ossia “cose che devono essere introdotte”. E visto che gli insaccati, quasi tutti almeno, vengono messi nel budello, il riferimento è palese ai salumi;

  2. Che c’entra Gioacchino Murat con la nduja? Nominato da Napoleone Bonaparte re di Napoli, fu Gioacchino Murat ad introdurre in Calabria la prima versione dell'andouille. Le persone del posto la modificarono poi a modo loro, inserendo nella ricetta della carne di maiale e aggiungendo una generosa dose di peperoncino;

  3. Da dove proviene la ricetta originale? Secondo la tradizione, la ricetta originale di questo insaccato è originaria di un paesino in provincia di Vibo Valentia, Spilinga, dove la produzione di questo insaccato è una vera e propria tradizione;

  4. Chi è oggi il massimo produttore di Nduja? L’azienda più grande che produce nduja è sicuramente quella di Luigi Caccamo. Ci lavorano all’interno circa 10 dipendenti, e vi è anche un ristorante che funziona solo nel periodo estivo. L’azienda si trova a Spilinga, e il suo presidente, Caccamo impiega ad oggi la ricetta della suocera che a sua volta ha imparato a prepararlo usando le dirette della madre e della nonna;

  5. Vi sono dei maiali appositi per preparare la Nduja? La migliore ‘nduja è realizzata con carni di maiali pesanti e di età superiore ai 14 mesi, che non si siano mai cibati di siero di latte;

  6. La nduja contiene conservanti? Essendoci una grande quantità di peperoncino, non si usano conservanti nella nduja, dal momento che per ogni chilo di carne si impiegano circa 250 grammi di peperoncino.

 

 

Benefici e proprietà della nduja

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In pochi sanno che sebbene sia un insaccato, e va mangiata con moderazione, la nduja può anche far bene alla nostra salute:

  1. L’alto contenuto di peperoncino dà alla nduja un forte potere antisettico e antiossidante: è proprio questo il motivo per cui non sono necessari conservanti, né additivi;

  2. Dal momento che secondo molti studi il peperoncino è un alleato della perdita di peso, mangiare la nduja potrebbe favorire la perdita di peso in quanto capace di riscaldare il corpo, agevolarlo nel bruciare calorie, e facilitare la funzionalità del metabolismo;

  3. Nella nduja si trova la capsaicina, una sostanza capace di ridurre il colesterolo cattivo nel sangue. Se quindi il peperoncino fa bene al cuore e abbassa il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari, anche la nduja ha lo stesso sapore;

  4. Sempre grazie alla capsaicina, la nduja si può usare  contro il dolore e viene considerata ricca di proprietà antibatteriche, anti-diabetiche e anti-cancerogene;

  5. Il peperoncino viene considerato un ottimo afrodisiaco, per cui anche la nduja contenendone tanto mantiene la stessa proprietà.

  6. La nduja appaga il palato per quel sapore deciso e forte, non per niente fa impazzire gli italiani ed anche gli stranieri tanto da diventare un cibo ricercatissimo. E come abbiamo visto in fondo mangiarla di tanto in tanto può fare anche bene alla salute.