Le 9 proprietà della paprika, valori nutrizionali e calorie, effetti collaterali, controindicazioni

 

La paprika è una spezia dal coloro rosso, che va nell'arancione, oggi molto in voga anche nella cucina nostrana. Ha un aspetto inconfondibile, come del resto inconfondibile è il suo sapore, che tanto può essere dolciastro, tanto sfociare in un retrogusto leggermente piccante.

 

Le origini di questa spezia ed i primiutilizzi in cucina sono da ricercarsi nei paesi dell’Europa centrale, anche se ultimamente nuove pietanze ideate dagli chef di tutto il mondo hanno cominciato a dare risalto a questo aroma intenso e unico nel suo genere.

Andiamo quindi a scoprire qualcosa in più sulla paprika e sulle sue caratteristiche,  nonché su valori nutrizionali e calorie, storia, effetti collaterali, controindicazioni, prezzi.

 

 

Storia e origini della paprika

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Per capirne fino in fondo il sapore, ma anche l’importanza che ha nella cucina di alcuni Paesi, dobbiamo partire dalle sue origini. La paprika si ottiene triturando il Capsicum annuum, ovvero il peperoncino che tanto piace agli amanti della cucina piccante.

Al contrario del comune peperoncino, però, la paprika non ha sempre un sapore che manda in fiamme le ugole. Ci sono infatti sia delle varietà che presentano appena una venatura hot, sia alcune che hanno esclusivamente un sapore dolce e delicato, così come poi esistono quelle eccessivamente piccanti. Qualunque sia comunque il suo gusto, sta di fatto che si tratta di una spezia tipica ungherese, dove ancora oggi si coltiva e si esporta la migliore paprika al mondo.

Storicamente parlando, l’uso diffuso di questa polverina “magica" nasce nel Centro Europa intorno al 1800. Stante a quanto raccontano le persone del posto, sulla base di storie tramandate oralmente di padre in figlio, uno dei suoi primi utilizzi si ebbe ai tempi della dominazione turca, quando veniva impiegata per curare le persone affette dalla malaria.

Una leggenda poi, narra che una contadina di Buda (un tempo capitale ungherese poi accorpata alla città di Pest, per forma Budapest) aveva spiato da un harem turco l’uso della coltivazione di peperoncino e imparandone tutti i trucchi lo aveva poi diffuso su tutto il territorio ungherese.

Non a caso infatti la paprika si ricava da un ortaggio simile al peperone, ma che viene sottoposto ad un particolare processo di macinazione e di essiccatura, per ottenere in seguito la polverina così come la conosciamo noi.

In alcune modalità di lavorazione, il peperoncino non viene ripulito dai semi e dalla parte interna bianca, al fine di ottenere la paprika piccante. È infatti proprio questa serie di venature che contiene la capsaicina, la sostanza responsabile del sapore hot per il nostro palato.

All’epoca della sua prima diffusione, comunque, la paprika ha riscontrato subito molto successo nell’Europa centrale e nell’Europa balcanica. Piatti tipici come il gulasch o che si richiamano alla tradizione gitana (dalla musica alle famiglie allargate, dalle cartomanti alla moda gipsy), chiamati appunto “alla zingara”, “all’Ungherese”, all’austriaca”, sono insaporiti con questo aroma tanto gustoso.

 

 

Le varie tipologie di Paprika e il suo impiego in cucina

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Ci sono in giro molte varianti di paprika, come già detto, dalle più delicate a quelle piccanti. La più soft in termini di gusti è la “Különleges”: la puoi riconoscere facilmente in quanto finissima e da un colore rosso vivo, il suo è un aroma caldo e per nulla piccante.

Di contro, c’è poi la “Erös paprika”, che risulta essere invece fra le più piccanti, di colore marrone, e macinata grossolanamente. Tutti i tipi devono essere conservati in recipienti al riparo dalla luce, e consumati velocemente perché tendono a scurire, assumendo uno sgradevole sapore stantio.

Dal punto di vista gastronomico, parliamo pur sempre di un aroma che oltre a dare un colore deciso alla pietanza ne dà anche una consistenza in termini di sapori. Va bene su qualunque cosa, e la si usa infatti per insaporire minestre, zuppe e salse a base di carne, oltre ad essere ottima anche con crostacei, verdure e formaggi freschi.

Nelle cotture l’aroma della paprika si sviluppa particolarmente se combinato alla cipolla o al lardo. Si sconsiglia tuttavia di cuocerla solo nel grasso, senza liquidi, perché tende a diventare densa, tipo caramello, oltre a subire un’alterazione di sapore.

Questa spezia si impiega spesso anche come conservante e infatti aiuta alcuni insaccati come pancetta e lardo a mantenersi nel tempo.

 

Calorie e valori nutrizionali della paprika

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Dal punto di vista nutrizionale, la paprika ha circa 280 calorie per 100 grammi. Si tratta di una spezia ricca di antiossidanti, ma è anche un concentrato di vitamine e minerali. Più in particolare ha una buona dose di vitamina A e di magnesio. Non mancano poi tracce di vitamina E, di vitamina B6, di vitamina C, e ancora di ferro, acido folico, vitamina K e luteina (sostanza responsabile a proteggere la vista).

Se hai bisogno di insaporire le tue pietanze, sappi che non esiste una dose ideale di paprika: per dare vivacità ai tuoi piatti e speziarli al punto giusto, può bastare anche un cucchiaino così come volercene qualcosa in più.

Ma in termini nutritivi ne basta davvero poco per riuscire a dare il 100% della quantità giornaliera di vitamina A consigliata, motivo per cui assumerla anche ogni giorno è considerata una buona regola.

 

Di seguito abbiamo riportato in dettaglio i valori nutrizionali medi della paprika:

  • Carboidrati 55 g
  • Proteine 14 g
  • Fibre 35 g
  • Zuccheri 10g
  • Sodio 68 mg
  • Calcio 230 mg
  • Potassio 2300 mg
  • Grassi 90 g
  • Betaina 7 mg
  • Manganese 60 mg
  • Folati 50 mcg
  • Fosforo 315 mg
  • Ferro 14 mg
  • Magnesio 180 mg
  • Zinco 33 mg
  • Rame 713 mg
  • Selenio 6.3 mcg
  • Vitamina B1 35 mg
  • Vitamina B2 25 mg
  • Vitamina C 1 mg
  • Vitamina E 30 mg
  • Vitamina K 80 mcg
  • Vitamina J 52 mg
  • Beta-Carotene 26162 mcg
  • Alfa-Carotene 595 mcg
  • Beta-Criptoxantina 6186 mcg
  • Luteina + zeaxantina 18944 mcg
  • Tocoferolo beta 0.35 mg
  • Tocoferolo gamma 3.25 mg
  • Tocoferolo delta 0.07 mg
  • Fruttosio 6.71 g
  • Saccarosio 0.81 g
  • Acidi grassi, monoinsaturi 1.695 g
  • Acidi grassi, saturi 2.14 g
  • Colesterolo 0 mg
  • Fitosteroli 175 mg
  • Galattosio 0.19 g
  • Acidi grassi, polinsaturi 7.766 g
  • Destrosio 2.63 g

 

 

Proprietà e benefici della paprika

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La paprika, che come abbiamo appena visto è un tripudio di sostanze nutritive, vanta molte proprietà benefiche. Le più note proprietà della paprika sono le seguenti:

  1. Grazie al suo contenuto di antiossidanti rende la pelle più giovane e luminosa nonché più elastica;

  2. Accelera il metabolismo, pertanto è consigliata per chi vuole dimagrire;

  3. Combatte i radicali liberi;

  4. Aiuta a tenere sotto controllo la pressione arteriosa;

  5. Favorisce la salute della vista;

  6. È un ottimo antinfiammatorio anche perché lenisce dolori di tipo articolare;

  7. Accelera la digestione;

  8. Stimola la circolazione se applicata sul cuoio capelluto rallentando la perdita dei capelli;

  9. Combatte il problema delle vene varicose.

 

Controindicazioni della paprika

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Trattandosi di una spezia ricavata da un ortaggio appartenente alla famiglia dei peperoni, qualche controindicazione esiste nell’assunzione della paprika. Proprio come per il peperone, che appartiene alla famiglia delle “Solanaceae” (pomodori, patate, melanzane e peperoni), dovresti evitarla se soffri di problemi gastrici.

Tieni infatti conto che, in particolare quella piccante, può provocare delle irritazioni alle mucose gastrointestinali e di fastidi in caso di ulcere ed emorroidi. Inoltre è sconsigliata a chi soffre di colite.

 

 

Effetti collaterali della paprika

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La paprika può provocare delle reazioni allergiche. Attenzione dunque se la si assume per la prima volta, magari provare a piccolissime dosi, per capire come reagisce il corpo. Dovrebbe comunque essere evitata da tutti coloro che sono già allergici al peperone, dal momento che la consistenza è pressappoco la stessa.

 

Il prezzo della paprika

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Per quel che concerne il costo, sappi che in media, della paprika di ottima qualità si vende a circa 30-40 euro al kg. Per cui un barattolino da 100 grammi non dovresti pagarlo più di 3 euro, massimo 3,50 euro.