Le 12 proprietà del cardo mariano, benefici e controindicazioni

 

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Il cardo mariano è molto utilizzato in cucina fin da tempi remoti perché note sono le sue proprietà benefiche sul corpo umano. Si tratta, tuttavia, di una pianta erbacea presente tutto l’anno, appartenente alla famiglia delle composte tubuliflore. È pertanto molto richiesta e ricercata sul mercato.

 

 

Tra storia e tradizione

La pianta del cardo mariano cresce nel bacino del Mediterraneo, in particolare in Italia meridionale e, si presenta con fiori piumosi di color ametista e un lungo gambo fibroso. Le sue proprietà benefiche erano note già fin dall’Alto Medioevo perché si riteneva capace di curare crampi infantili, emorragie e fitte al cuore e all’addome. Il nome “mariano” rimanda ad una leggenda: le chiazze di colore bianco presenti sulle foglie inferiori che sono disposte a mo’ di stella, si sarebbero formate dalle gocce di latte caduto dal seno di Maria mentre allattava Gesù.

 

Quali sostanze contiene il cardo mariano e chi deve assumerlo?

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Il cardo mariano contiene tante sostanze importanti per il nostro organismo, come i bioflavonoidi che comprendono la silibina e gli affini che regolano la produzione ormonale delle donne e quindi assicurano una buona salute generale. Questa pianta serve a chi soffre di cirrosi o epatite, a chi consuma molto alcool, ai fumatori accaniti e a chi assume molti farmaci di sintesi. Inoltre, già dai tempi antichi, si riteneva che fosse utile alle donne che allattano perché stimola le ghiandole del seno a produrre latte. Si pensava, anche, che avesse benefici anche contro i morsi di serpente  oppure per curare l’idrofobia, ovvero le infezioni da virus. Se applicato sulla parte di pelle interessata, poteva curare dal cancro, oppure se mangiata in primavera e bollita purificava il sangue.

 

 

I 12 benefici del cardo mariano

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1) Da sempre sono conosciute le sue proprietà benefiche sul fegato: è nota la sua capacità di contrastare le malattie epatiche dovute alla dipendenza da alcool e droghe; aiuta in problemi di epatite cronica, cirrosi epatica, itterizia, esposizione a tossine industriali. Protegge l’organo del fegato da avvelenamento da funghi;

2) Il cardo mariano è un valido rimedio contro la stanchezza, la depressione e le allergie alimentari;

3) È un galattogeno, cioè stimola la produzione di latte materno nelle donne che hanno appena partorito;

4) Allevia i crampi e i dolori mestruali e il mal di testa;

5) Riequilibra gli estrogeni;

6) Cura la pleurite;

7) Fin dall’antichità è usato per curare le emorragie;

8) Depura fegato e sangue;

9) Ha un effetto diuretico  e quindi stimola l’eliminazione di tossine attraverso l’urina;

10) È un febbrifugo, cioè calma la febbre;

11) Con le foglie si può preparare un ottimo aperitivo e liquore che stimola l’appetito e favorisce la digestione;

12) Il cardo mariano è un antispasmodico, cioè previene i crampi muscolari.

 

Controindicazioni ed effetti collaterali dovuti al consumo del cardo mariano

Non ci sono grandi effetti collaterali e controindicazioni: in particolare, il consumo eccessivo del cardo mariano può avere, per qualche giorno, un effetto lassativo perché stimola la cistifellea.

 

Come utilizzare in cucina il cardo mariano

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Oggi si produce anche un amaro dalla pianta del cardo mariano, ma lo si può usare anche nelle insalate e come verdura cotta, avendo un sapore che si avvicina a quello degli spinaci. I germogli di cardo mariano possono mangiati, dopo averli bolliti, come i cavoli, così come anche le foglie; i semi, invece, possono essere cibo per i cardellini o utilizzati per preparare farmaci utili agli uomini. In erboristeria o farmacia, si vende in flaconi o in compresse con cardo: chi soffre di disturbi cronici al fegato può utilizzare la tintura madre o le capsule. Esiste anche il decotto da prendere dopo i pasti.